Io sono Erica Cariello e quella che stai leggendo è chissenefrega — la newsletter di cui potrebbe potenzialmente non fregarti niente.
Nella scorsa puntata ho parlato di blanding e feudalesimo. Questa settimana sono riuscita a trovare qualcosa di interessante nell’Internet.
Sì, sono ossessionata da David Shrigley
Idee sparse sul tempo
Sarà che oggi è il mio compleanno, sarà che sto cercando di immaginarmi cosa succederà nei prossimi mesi, ma questa settimana mi sono fermata a riflettere sullo strano modo che ha il tempo di trasformarsi. Di accelerare, espandersi, talvolta fermarsi. Che poi, di fatto, la percezione del passare del tempo è soggettiva ed è connessa con la quantità di stimoli che colpiscono i nostri sensi e che elaboriamo, e con quelli che memorizziamo. Ecco perché si parla tanto di mindfulness: quando espandiamo la nostra attenzione consapevole a tutti gli stimoli che ci circondano, sembra che il tempo rallenti. Ci sono buone probabilità che in questi giorni siate dubbiosi sul futuro. Lo capisco, ma le nostre capacità di conquista dipendono dalla visione ad ampio raggio e il futuro non è del tutto di nostra competenza.
Senza farlo apposta, questa settimana mi sono persa in un loop di articoli molto interessanti sul tempo. E questi sono un paio di spunti che ho messo insieme sull’argomento.
Il tempo come spirale
Mi sono imbattuta in un articolo di Yancey Strickler, ex Ceo di Kickstarter, su un’interessante teoria sul tempo. Per riassumerlo davvero in breve, fino ad ora sono state tre metafore principali sul funzionamento del tempo: il tempo è ciclico (le quattro stagioni, il ciclo della nascita e della morte), il tempo è lineare (le cose progrediscono), il tempo è caos (non c’è alcun ordine). Ma c’è un’altra metafora del tempo che varrebbe la pena di considerare: il tempo come spirale. Ne ha parlato Julia Cameron nel suo libro The Artist’s Way:
“You will circle through some of the same issues over and over, each time at a different level. There is no such thing as being done with an artistic life. Frustrations and rewards exist at all levels on the path. Our aim here is to find the trail, establish our footing, and begin the climb.”
Vedere il tempo come una spirale alleggerisce di parecchio le aspettative. Anche se affrontiamo una sfida, dovremmo aspettarci che questa ritornerà nel futuro in una nuova versione. Questa consapevolezza ci da il permesso di crescere senza cercare la perfezione: i nostri sforzi semplicemente rappresentano un anello nella scalata.
Se non hai tempo di fare tutto
“Avremo sempre troppo da fare e questa consapevolezza è liberatoria”, ha scritto Oliver Burkerman — giornalista della rubrica This column will change your life del Guardian — in Otto consigli per una vita abbastanza appagante.
Non abbiamo motivo di pensare che esista un’equazione esatta che permetta di far combaciare il tempo che abbiamo a disposizione e le cose che vorremmo fare o che pensiamo di dover fare. Se le cose da fare aumentano — per colpa della tecnologia, dell’ambizione, dell’istinto di imitazione via social — le nostre capacità di portarle a termine rimangono le stesse. Quindi l’obiettivo di spuntare tutti i to do della lista è condannato a fallire. In realtà più attività svolgiamo, più ne generiamo. Dov’è il lato positivo della questione? Non dobbiamo rimproverarci per non aver fatto tutto, dal momento che è strutturalmente impossibile.
Franco Arminio, La Cura Dello Sguardo - 2020
Per questa puntata è tutto.
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