Io sono erica e questa è chissenefrega, la newsletter di spunti settimanali di cui potrebbe potenzialmente non fregarti niente.
artwork di Martina Sobacchi
Basterebbe così poco
Siamo convalescenti da quello che ora mi sembra un sogno o un ricordo molto lontano. È come avere dei postumi di una sbronza piuttosto pesante. Effetti collaterali riscontrati: riduzione delle energie vitali, una spinta iniziale a riprendere a far tutto per rendermi conto che faccio davvero fatica a fare anche le cose più semplici. Il problema è che questo hangover è durato mesi, non pochi giorni. Non è stata come una di quelle diete tanto irreale quanto inutili da “perdi 5kg in una settimana mangiando solo gelato”. Alla fine dei conti, abbiamo fatto davvero un bel detox. Dal caos, dalla pressione sociale, dall'indecisione degli altri. Pare che qualcosa sia davvero cambiato, fuori e dentro di noi — tra lo stato d'ansia iniziale e la sindrome della capanna finale — c'è stato un bel limbo di intermezzo in cui è cambiato il modo in cui abbiamo consumato assolutamente tutto: il tempo, le relazioni, le cose.
«I would like to see more awareness in regard of what we consume absolutely everything. From food to clothes and non-sense modern prefects, we need so much less» ha detto Conie Valese in un'intervista e io la penso assolutamente come lei in termini di consapevolezza e consumi. Anche senza volerlo, abbiamo rimosso, tolto, rallentato e forse siamo stati anche meglio. È una strana legge quella dell’essenziale: a furia di rimuovere succede che puoi avere di più. Matematicamente parlando è un'opinione ma a livello emozionale è qualcosa da provare. Significa saper identificare con cura le attività in cui immergerci completamente e creare e difendere dei momenti di vuoto. Quello necessario, creativo, di dialogo con noi stessi. Nel Buddismo si insegna ad annullare il desiderio, in quanto un’illusione effimera e dannosa: si perde quando viene soddisfatto. Il marketing non sarebbe proprio d’accordo.
È tutta una questione di ritmo. Più veloce vai, più veloce consumi. E più veloce consumi, più tutto quello che ti circonda deve adeguarsi alla tua velocità. Rischia di diventare un loop, se non si inverte la rotta. Come sempre, lo spiega molto meglio di me Seth Godin in uno dei suoi ultimi post sulla rapidità dei media:
Why is social media filled with manipulation and vanity? Because that’s what we click on. But the system is extraordinarily sensitive to what we click, what we buy and what we talk about. If we can do the difficult and heroic work of acting differently, the system can tell. As soon as we shift to long-term thinking, the market will too.
Ma cos'è esattamente questo meno, il famoso essenziale? Riflettendoci bene direi che non è quello che basta, ma quello che davvero si vuole (nota bene: volere e non avere bisogno). Se hai quello che davvero vuoi, è quello l’essenziale. E forse ti accorgerai che ti serve meno di quello che pensavi.
L’essenziale è __________
Ti lascio rispondere a questa frase in maniera libera: poi fammi sapere cosa è venuto fuori. Se rispondi “invisibile agli occhi” puoi anche smettere di seguire chissenefrega. Troppo facile.
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Sui segni del passaggio dell'uomo negli ambienti che lo circondano
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Anche se non ho capito se il progetto mi piaccia o no
/ In caso vi foste già dimenticati del problema sul Revenge Porn
Repetita iuvant
Stories wanted
Nelle prossime puntate vorrei sviluppare una serie di storie su nuovi modi di vivere, nomadismo digitale e realtà dei freelance. Se vuoi raccontarmi la tua storia scrivimi come sempre un’email, oppure vediamoci per un caffè.
Per questa puntata è tutto.
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