Io sono erica e questa è chissenefrega, la newsletter di spunti settimanali di cui potrebbe potenzialmente non fregarti niente.
illustrazione by @clorophillas
A giorni alterni mi sento come Britney Spears nel 2007, e a giudicare da quello che vedo online, non credo di essere sola. Il coronavirus ci sta mostrando per quelli che siamo senza il filtro patinato di Instagram: abbiamo paura, ci annoiamo, mostriamo i retroscena di una quarantena fatta di pigiami, carboidrati e una buona dose di ansia. Anche la forma dei nostri sogni si sta adattando. Abbiamo ripreso ad essere reali, ed è consolante. Certo, i primi giorni sono stati travolti da entusiasmo, buoni propositi e tsunami in streaming, che non ci hanno fatto rallentare.
Ho apprezzato la riflessione di Leandra Cohen nel suo “A Dispatch from SoHo” su Man Repeller, raccontato direttamente dal bagno di casa:
“We have given so much of our focus, energy, time, and hearts to these stupid devices that even when we have nowhere to go, we can be made to feel like there is no time.”
Concordo con ogni singola parola sul dover cambiare velocità. Io, dal mio monolocale di Porta Venezia, ho fatto i conti con un personale jet lag, perché l’isolamento mi ha regalato un ciclico crollo emotivo. E ripeto, non credo di essere sola.
Stiamo vivendo una nuova libertà identitaria in cui le emozioni, soprattutto quelle negative, sono assolutamente concesse e, ora più che mai, si possono esibire.
È ufficialmente ok non essere ok. Le ansie non sono più confinate nei retroscena mentre la cultura della performance è momentaneamente in stand-by.
Forse non spunteremo tutti i punti della nostra to do list da quarantena, ma forse impareremo qualcosa di nuovo su noi stessi. Alla fine di tutto, siamo umani e reali: la vulnerabilità è la cosa più preziosa che abbiamo.
The Interview: Nicole Colombo
Tu lo conosci SAM?
intervista a cura di @sonia_belfiore
Nicole Colombo / SAM, curated by Greta Scarpa, BITCORP for ART. Foto di Luca Matarazzo
Potrebbe essere il tuo coinquilino o il tuo collega. Potresti essere persino tu.
SAM è il personaggio immaginario che ha abitato gli ambienti di un ufficio con le sue ansie, lasciando in giro mozziconi di sigaretta e segni del suo passaggio. Un progetto ai confini tra reale e irreale che mette in scena ciò che molti stanno vivendo durante il periodo di reclusione forzata. SAM nasce dalla mente dalla visual artist Nicole Colombo (su Instagram: @niki_colombo), che ce ne racconta i retroscena.
Partiamo dalla tua ultima mostra milanese: SAM. Ce la vuoi raccontare?
Il format espositivo è quello del solo show all’interno degli spazi lavorativi di BitCorp, società 4.0 che si occupa di intelligence e hacking, che sostiene la ricerca di giovani artisti. SAM è una produzione artistica nuova, un personaggio creato da me che abita gli spazi di BitCorp. Il suo corpo è disseminato in vari punti degli ambienti lavorativi, sia in forma scultorea che di disegno ed il suo passaggio è cadenzato da circa 400 sigarette in ceramica.
È stato per me un punto di arrivo e, soprattutto, di partenza fondamentale.
La quarantena sembra il perfetto scenario per la storia di SAM, il personaggio che hai plasmato. Cosa ne pensi?
SAM è un personaggio che non si può descrivere. È privo di genere sessuale e collocazione temporale ed il suo corpo è letteralmente scomposto all’interno dello spazio. Ciò che conosciamo di SAM è la sensazione di irrequietezza accompagnata da una sottile violenza e dalla sensazione che possa collassare da un momento all’altro. Ripete più e più volte le stesse azioni, all’interno di un rituale nevrotico e intimo che gli permette di approcciarsi alla vita e di difendersi da essa. È come se fosse alla continua ricerca di una stabilità, un introiettare e poi restituire senza esserne soddisfatto, costantemente. Questo è solo l’incipit alla possibile storia di SAM, ciò che mi interessa è stimolare il fruitore a completare una storia, permettendo così alle memorie individuali di interagire con le diverse e possibili identità che creo. Questa permanenza forzata potrebbe essere assolutamente un ottimo scenario: un ufficio, un monolocale a Milano, ma come potrebbe anche esserlo una villa enorme con piscina che si affaccia sul mare.
Restare a lungo in casa ci da anche l’opportunità di disporre di tempo prezioso per noi stessi e per le nostre passioni. Come stai sfruttando questo tempo? Ci sono nuovi progetti in vista?
Sto cercando di vivermela al meglio delle mie possibilità. Per non smentire il luogo comune faccio yoga ogni mattina e il resto del tempo cerco di viverlo non dandomi troppe pressioni o scadenze ma cercando di sfruttare questo tempo per rallentare un po’ la frenesia che mi contraddistingue, dedicando il giusto tempo e la giusta attenzione alle cose, che queste siano nuovi progetti, testi (scrivo pensieri per far si che non mi sfuggano), film o momenti felici con il mio cagnone e il mio compagno.
Ci sono nuovi progetti all’orizzonte, SAM è stato per me motore di nuove idee e riflessioni, e non vedo l’ora di poterci lavorare nuovamente al 100%.
Per questa settimana è tutto. Al prossimo appuntamento con chissenefrega.
Puoi scrivermi su Instagram o qui per darmi nuovi spunti o raccontarmi la tua giornata.
Se ti è piaciuta questa puntata condividi o fai iscrivere un tuo amico!