Quella che stai leggendo è Chissenefrega: la newsletter su creatività, digitale e cultural insights di cui potrebbe potenzialmente non fregarti niente. O forse si.
Io sono Erica Cariello e lavoro come creative strategist freelance. Collaboro con agenzie e brand alla creazione di progetti di comunicazione integrati e campagne pubblicitarie.
Nella scorsa puntata ho inaugurato Chissenefrega Studio, lo spin-off della newsletter dove ti segnalo progetti e campagne che trovo interessanti. Oggi si parte con la rubrica “Idee sparse”, un patchwork di spunti casuali su un argomento a scelta, che ognuno può connettere (e suggerire) a proprio modo. Questa settimana è l’ora della noia.
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art via @micro_tenko
Da quando ho smesso di lavorare come dipendente io e la noia siamo tornate amiche. Adesso sopporto molto meglio la domenica, che prima mi faceva venire l’orticaria e andava riempita con qualsiasi attività sociale perché “non puoi mica stare a casa a fare niente”. A dirla tutta, negli ultimi tempi mi sto letteralmente crogiolando nella noia. Lo so, sembra da sfigati. Perché quando non hai niente da fare, niente da postare, niente da condividere sembra che tutto il mondo stia progredendo, e tu no. Sarà perché mentre alcune emozioni spiacevoli - come la paura - possono riguardare il futuro, e altre - ad esempio, il rimpianto - possono riguardare il passato, la noia riguarda sempre il presente. Sei bloccato nell’adesso, e il tempo sta passando davvero troppo in fretta: più che FOMO (Fear Of Missing Out) è la sensazione di non avere il controllo di quanto accade, e ci fa percepire il tempo come infinitamente più lungo. E ci fa sentire inutili, come se fosse un “cocktail di senso di vuoto, demotivazione e malinconia”, dice Annamaria Testa che cito più avanti. Forse ha più a che fare con la parola Kiasu, il termine Hokkien per “paura di rimanere indietro”. Ci siamo abituati alla sensazione di scarsità per incoraggiare le persone al senso di soddisfazione (e dalla dopamina). Per fargli comprare di più, postare di più, lavorare più duramente, e vivere nell’ansia. La paura di rimanere indietro non potrebbe esistere se ci fidassimo abbastanza di noi stessi e se avessimo una sana, amorevole, pacifica relazione con la noia. Alla fine, la noia è una delle poche cose che differenzia gli umani dalle macchine.
La noia, il motore
Annoiarsi può indurre il movimento in avanti. La noia è ciò che accade prima che tu scelga di divertirti. Annoiarsi è ciò che si prova nello spazio vuoto e puoi usare quello spazio vuoto per fare qualcosa di importante. Annoiarsi significa che stai prestando attenzione (nessuno si annoia quando dorme). — Seth Godin, Thoughts on “I’m bored”
La noia, il digiuno
Dove va a finire la nostra noia? Cosa non si fa per riempire il tempo, alle volte. Il dopamine fasting - il digiuno dalla dopamina - è una pratica che prevede l’isolamento dal mondo e da qualsiasi stimolo e soddisfazione per 24 ore. Niente cibo niente acqua niente computer niente schermi. Si può camminare, meditare, pensare, tenere un diario, mangiare poco. Questa pratica si è diffusa tra i techies della Silicon Valley — come Jack Dorsey il CEO di Twitter, che crede che avrebbe un impatto notevole sulla creatività. — Pietro Minto, Come Annoiarsi Meglio
La noia, qui e ora
Pare che alle persone piaccia ripetere le stesse esperienze più di quanto immaginano. E non perché usano quella ripetizione per entrare in una confortevole trance, ma perché scoprono nuovi dettagli che la prima volta gli erano sfuggiti. Come spiega lo scrittore Sam Harris “la noia è solo mancanza di attenzione”. C’è sempre qualcosa di più da scoprire in qualsiasi esperienza. Harris attribuisce questa scoperta alla meditazione, il che in fondo è sensato: chiunque mediti per un certo periodo di tempo arriva a scoprire l’intenso fascino che può esercitare qualcosa di apparentemente banale e ripetitivo come il respiro. E se respirare può essere interessante ogni volta che lo facciamo, non si capisce perché andare a piedi al negozio all’angolo, o fare una passeggiata sulle colline, non dovrebbe sembrarci il viaggio di una vita. — Oliver Burkeman, La noia è solo mancanza di attenzione
La noia, la creatività
Eccoci al punto: la noia (è quanto afferma Heather Lench, psicologa alla Texas University) ci spinge a tirar fuori la nostra curiosità. E la curiosità è uno dei nostri beni più preziosi perché ci guida a cercare nuove opportunità. Al livello collettivo, è un grande motore di conoscenza. Al livello individuale, è un fattore di benessere e di salute mentale, anche in tarda età. — Annamaria Testa, Il lato luminoso della noia
COSUCCE A CUI HO LAVORATO
Di recente ho scritto un articolo per Tu Style Magazine, che non avevo ancora avuto modo di pubblicare in newsletter, ma che cade bene con il topic di oggi. È stato pubblicato sul numero di maggio e puoi leggerlo qui.
Dato che la Liguria è da un pezzo la mia nuova casa, ho raccontato GENOVA UNEXPECTED per Mr. Dee Still, seguendo un tour di 5 il bar selezionati e approvati dai local. Da salvare per il prossimo weekend in zona perché Genova non è solo fugàssa.
Il Wellness Retreat organizzato a Levanto è stato una vera bomba. Stiamo preparando un nuovo appuntamento a fine settembre che non sarà da meno. Continuerò per tutta l’estate con lezioni di yoga online di gruppo incentrate sulla creatività [ogni mercoledì alle 19] e lezioni private 1:1.